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Driving Innovation(s): porti, tecnologie e nuove rotte. Una sfida nazionale

Presso la sede di Confindustria Genova, il convegno organizzato da Digital Innovation Hub – DIH Liguria e Campania DIH, in collaborazione con il Centro di Competenza Start 4.0 e con l’European Digital Innovation Hub PRIDE. L’evento fra le iniziative di divulgazione scientifica promosse dal Magazine INFOSFERA, strumento della rete nazionale dei Digital Innovation Hub

Presso la sede di Confindustria Genova, si è tenuto il convegno “Driving Innovation(s): porti, tecnologie e nuove rotte”, organizzato da Digital Innovation Hub – DIH Liguria e CampaniaDIH, nodi della rete dei Digital Innovation Hub di Confindustria, in collaborazione con il Centro di Competenza Start 4.0 e con l’European Digital Innovation Hub PRIDE, per un confronto sulle sfide dell’innovazione nella logistica dei trasporti. 

L’evento fra le iniziative di divulgazione scientifica promosse dal Magazine INFOSFERA, strumento della rete nazionale dei Digital Innovation Hub.

I lavori sono stati aperti da Paolo Piccini, Presidente Digital Innovation Hub Liguria, che ha introdotto gli interventi di Gianluigi Viscardi, coordinatore della rete nazionale dei Digital Innovation Hub di Confindustria, di Edoardo Imperiale, Ceo del Campania DIH-Rete Confindustria e direttore del Magazine Infosfera, e di Guido Conforti, direttore del DIH Liguria. 

“Le nuove rotte perché è necessario cambiare direzione. Non perché si stia percorrendo una strada sbagliata ma perché è il tempo, per tutti, di innovare. Vale per tutti i settori, da quello manifatturiero a quello navale. Da questo comparto possono arrivare importanti novità” ha sottolineato Gianluigi Viscardi, mentre Guido Conforti si è soffermato sul ruolo dei Dih. “Ricordiamo che la rete dei DIH serve come strumento a favore del sistema di Confindustria e che i temi trattati oggi partono dal presupposto che la componente logistica è legata alla manifattura e questa è legata all’innovazione. Le associazioni territoriali di mare questo lo hanno bene a mente e non va dato per scontato” ha detto. 

A trecentosessanta grandi l’intervento di Edoardo Imperiale. “Una importante occasione di incontro, perché la cooperazione fra i Dih è scelta irrinunciabile e perché ci sono le condizioni per avviare e consolidare una sfida nazionale: i Dih potranno dare il proprio contributo nella digitalizzazione dei porti, strategici nello sviluppo dell’economia del mare”.

“Il Campania Dih – ha ricordato – è uno dei 13 European digital Innovation Hub riconosciuti dalla Commissione Europea ed è in prima linea, con il progetto Edih Pride per assistere le pmi e per promuovere una necessaria attività di collaborazione fra tutti i Dih. Anche per questo, nel 2020 è nata la rivista Infosfera, oggi magazine della rete nazionale, un luogo di confronto ed approfondimento sulla industria 4.0, una realtà consolidata nel panorama nazionale in relazione ai temi della divulgazione scientifica. In due anni hanno assicurato un contributo docenti universitari e tecnologici (tra cui esperti del MIT e di Harvard), realtà di primissimo livello come SRM, centro Studi Ricerca per il Mezzogiorno di Intesa San Paolo, imprenditori e manager di grandi imprese e Istituzioni nazionali ed europee.

Un confronto costruttivo quello proposto perché va oltre la sinergia per costruire concreta progettualità che caratterizzerà i prossimi mesi. Le novità legislative ci dovranno trovare pronti”. 

Per Imperiale è importante confrontarsi con le novità legislative. “Con la nascita della Zes unica del Mezzogiorno dovrà essere maggiore è più forte la necessità dei porti di connettersi con più sistemi, ed in particolare quello manifatturiero, della logistica e soprattutto con il governo delle città. Per farlo sarà necessario percorrere più rotte, quelle della digitalizzazione e della sostenibilità necessariamente”.

Sono seguite due tavole rotonde: la prima, dal titolo “Transizione green e innovazione tecnologica al servizio del sistema portuale”, alla quale hanno preso parte: Enrico Rossi Ferrari, Presidente consorzio terminalisti PCS, Paola Girdinio, Presidente Centro di Competenza Start 4.0, Maurizio Manfellotto, Presidente Campania DIH Rete Confindustria Scarl e Presidente Hitachi Rail Italy, Alessandro Panaro, Capo servizio dell’Area di Ricerca di SRM “Maritime & Energy”, ed Enrico Rizzuto, Vice Presidente Centro del Mare. 

“I temi della sostenibilità e della digitalizzazione – ha sottolineato Alessandro Panaro – vanno di pari passo e caratterizzeranno tutti i settori della nostra società ed in particolare quello marittimo”. 

“Un comparto che è chiamato – ha spiegato – a confrontarsi su grandi cambiamenti. Studi approfonditi, fonte UNCTAD, raccontano che saranno necessari 28 miliardi di dollari annui per decarbonizzare le navi nel mondo e che altri 90 serviranno per adeguare le infrastrutture portuali. Bisognerà, allora, interrogarsi su quali carburanti puntare, su quali interventi immaginare e costruire nei porti. I porti green del futuro dovranno misurarsi su nuovi carburanti, sulla intermodalità, sulla sfida delle rinnovabili. 

“Se vogliamo aumentare la competitività – ha concluso – bisogna aumentare la capacità di attrarre investimenti, in infrastrutture ed in interventi di digitalizzazione. Le Zes, in questa direzione e come ha ricordato Imperiale, strategiche”. 

Sul tema, di fatto, anche l’intervento di Enrico Rizzuto. “Il contributo che le navi possono dare alla transizione ecologica – ha argomentato – passa da un lato dalla sostituzione del combustibile per la propulsione, e questa è la sfida più difficile, dall’altro sul suo utilizzo che deve essere più smart ed efficiente. In tutto ciò va considerata la dislocazione delle infrastrutture necessarie a renderlo disponibile lungo la rotta delle navi in grado anche di gestire i prodotti di scarto, in primis lo stoccaggio dell’anidride carbonica”.

“Il Port Community System dell’Autorità di Sistema Portuale, che il porto di Genova ha da ormai 20 anni, è stato – ha aggiunto Rossi Ferrari – il principale digitalizzatore dei processi dell’intero sistema portuale, a partire dall’accesso ai dati fino alla loro condivisione. Questo va oltre la digitalizzazione dei singoli operatori o delle singole compagnie. Grazie a Confindustria Genova è stato creato un consorzio tra i terminalisti che andranno a disegnare il futuro sviluppo della governance del PCS insieme all’Autorità di Sistema Portuale e ai principali operatori”.

Su Genova, e più in generale sui porti e le citta, l’intervento di Maurizio Manfellotto. “Genova – ha detto – è una delle migliori realtà d’Italia in riferimento alla integrazione dei porti con le città, ha puntato sulla innovazione e sulla interazione. Si può fare ancora di più e vale per Genova e per tutte le realtà italiane. I porti green, sostenibili e tecnologicamente avanzati devono entrare, sempre più, in relazione con le infrastrutture della città. Perché avvenga serve cooperazione fra i diversi livelli istituzionali e di decisione. Se funziona questo meccanismo si concretizzerà il grande vantaggio dell’aumento della produttività: dei porti e della attività all’interno delle città”.

La seconda tavola rotonda, dal titolo “Smart Port: sfide ed opportunità̀”, ha visto come protagoniste le Autorità di Sistema Portuale con Bruno Vestri (AdSP del Mar Tirreno centrale), Zeno D’Agostino (Presidente AdSP Mare Adriatico orientale), Federica Montaresi (Segretario generale AdSP Mar Ligure orientale).

Per questa ultima: “Il rapporto sinergico tra porto-città è la vera sfida delle città portuali e al contempo è un’opportunità per il loro sviluppo. Le infrastrutture portuali e retroportuali oggi non possono essere pensata senza una transizione green e digitale, e ciò non significa inventare cose nuove perché la tecnologia esiste, ma significa come usarle e come integrarle al meglio. Tutto ciò deve avere origine dalle esigenze della comunità portuale”.

Ottimista e propositivo l’intervento di Zeno D’Agostino.  “Il livello di progettualità dei porti italiani è – ha assicurato – fra i migliori in Europa, ci sono risorse ed idee. C’è ottimismo al netto di alcuni nodi da sciogliere come quello dell’abbattimento della tariffa energetica in porto, va affrontato superando la logica di chi, in Europa, immagina siano aiuti di Stato. Sarà centrale sempre più il rapporto dei porti con le citta, per consolidare la crescita serve dialogo e puntare sulla digitalizzazione di attività e scelte. Processi di automazione ed innovazione tecnologica contribuiranno a creare condizioni meno impattanti”.

All’incontro, in rappresentanza dell’Autorità portuale del Mar Tirreno Centrale, è intervenuto il dottore Bruno Vestri che ha parlato, in particolare, di innovazione e viabilità. 

Dal dibattito è emerso come, in un contesto di rapida evoluzione, diventi imprescindibile il legame tra sostenibilità e digitalizzazione, fattori che incideranno in modo significativo sull’operatività del comparto marittimo. 

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