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Digital Innovation Hub motore di innovazione. Imperiale: Evitare frammentazione, alla transizione digitale serve coordinamento

Avvicinare le Pmi associate alle rete dei DIH di Confindustria, evidenziare le attività svolte a favore delle imprese, le opportunità offerte dalla digitalizzazione e stimolare la domanda di innovazione. Questo l’obiettivo del webinar promosso dalla Piccola Industria lo scorso mercoledì 23 novembre sul tema “Digital Innovation Hub, Motore di Innovazione”. Ne hanno discusso Mirko Bragagnolo, vice presidente Piccola Industria Confindustria per le filiere, Gianluigi Viscardi, coordinatore rete dei DIH Confindustria, Pierluigi Petrali, direttore DIH Lombardia

Marco Di Furia e Pietro Rosso del Digital Innovation Hub Piemonte, Edoardo imperiale, Amministratore Delegato Campania DIH Rete Confindustria Scarl, Stefano Cuzzilla, presidente 4.Manager, Maurizio Marchesini, Vice Presidente Confindustria per le filiere e le medie imprese.

Imperiale ha illustrato la genealogia e la mission degli Edih. Per l’individuazione dei 30 Edih italiani è stata effettuata una procedura di selezione in due fasi: una preselezione nazionale volta ad individuare un elenco di soggetti con capacità tecnico scientifica e giuridico amministrativa per partecipare alla rete; e una gara ristretta, gestita dalla Commissione Europea, cui sono stati invitati i candidati presentati dagli Stati membri. Gli Edih italiani sono 30, di cui 13 ammessi a fianziamento dell’Ue e del Mise e altri 17 riconosciuti “seal of excellence” con finaziamento solo del Mise al 50%. 

“Il tema del trasferimento tecnologico – ha osservato Imperiale – è fondamentale perché arrivino a compimento e abbiano successo quei percorsi di crescita e trasformazione abilitati dalle tecnologie digitali. In altre parole, la mano pubblica deve mettere in campo le risorse necessarie a sostenere quelle infrastrutture – centri di ricerca, ma non solo – che sappiano mettere know how e competenze a disposizione di quelle (tante) piccole imprese che non sono in grado di svilupparsele in casa”. In Italia questa infrastruttura a supporto  è stata censita dall’Atlante I4.0, che ha registrato quasi 700 strutture. “Il che – ha messo in evidenza Imperiale – non è una buona notizia perché sintomo di grande frammentazione. Con il piano Industria 4.0, poi Impresa 4.0 e oggi Transizione 4.0, gli attori principali in questa partita sono: gli otto Competence Center e i Digital Innovation Hub della Rete Confindustria”.

“Occorre – ha concluso Imperiale – coordinamento ed attuazione di tutte le attività finalizzate ad assicurare la transizione digitale dell’industria, con particolare riferimento alle PMI e della Pubblica Amministrazione”.